Dormire o riposare?
La “medicina del sonno” ci spiega la differenza.
«Dio benedica chi ha inventato il sonno,
mantello che avvolge i pensieri di tutti gli uomini,
cibo che soddisfa ogni fame,
peso che equilibra le bilance e accomuna il mandriano al re, lo stolto al saggio.»
(Miguel de Cervantes)
Gran parte della popolazione italiana ha problemi legati alla mancanza di sonno, o meglio al cattivo riposo.
I ritmi frenetici e l’uso improprio delle tecnologie hanno ridotto le ore utili al riposo.
La percezione di vivere sempre in un momento di crisi economica e sociale riduce le certezze e affolla i pensieri notturni.
Il risultato è che il poco sonno che ci si concede è spesso frammentato e non contribuisce al riposo mentale e fisico.
Durante il sonno fisiologico si alternano ciclicamente fasi di sonno sincronizzato (diviso in quattro stadi dal più leggero al più profondo) e fasi desincronizzate “REM”.
Numerose sono le patologie del sonno che possono alterare lo svolgersi di questo ciclo:
- Insonnia
- Disturbi respiratori del sonno (OSAS)
- Ipersonnia
- Disturbi del ritmi circadiani del sonno
- Sonnambulismo
- Disturbi motori del sonno (bruciamo, sindrome del e gambe senza riposo)
Si tratta di vere e proprie condizioni patologiche che portano a conseguenze anche gravi.
La
privazione di sonno causa perdita di memoria e irritabilità, aumento
del tono muscolare, aumento del rischio di malattie cardiache,
metaboliche ed immunitarie.
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